Fringuelli

Giugno/Luglio 1996: una coppia di fringuelli studia un luogo sicuro in cui costruire il nido, e lo individua in modo davvero Il fringuello, bene in vista, gorgheggia orgogliosointelligente. La dimora di Dik è situata sotto una vite, epigono delle "bianche nostrane" portate dalle "Meriche" da Toni "Soldato", mio nonno. Dik lasciava la sua casa solo per brevi passeggiate, quindi  i gatti non avrebbero tentato la scalata alla vite per divorare i pulcini di fringuello; i tralci della vite, delIl fringuello, nascosto, veglia sul nido resto, non erano regolati troppo in alto: rapaci e corvidi non si sarebbero mai avvicinati a un cane che incuteva tanto timore! Così i fringuelli costruirono il loro nido, e portarono a termine con successo l'allevamento dei loro pulcinotti. Il fringuello padre cambiò anche il tradizionale comportamento prudente e guardingo: rimaneva sui tralci senza allontanarsi per la presenza di una persona, scendeva a terra per raccogliere briciole. Questi comportamenti terminarono con la partenza dal nido dell'ultimo uccellino: el chèga nìtt.

 

 

Rondini

Un tempo ogni abitazione ospitava delle rondini, che costruivano i nidi sotto i poggioli, negli angoli inaccessibili ai predatori. Il cibo preferito da questi migratori erano -e rimangono- le mosche; queste abbondano dove vengono allevati animali (mucche, capre, cavalli,...). Oggi l'eliminazione delle piccole stalle familiari, accompagnata alla concentrazione degli animali in grandi stalle gestite con sistemi che portano a usare prodotti di sintesi per la lotta alla proliferazione delle mosche, ha come conseguenza un drastico ridimensionamento della presenza delle rondini, appunto perché esse non trovano di che nutrire sè e i pulcini, o addirittura trovano un nutrimento avvelenato, che provoca il fallimento delle nuove nidiate.  Non si vedono più lunghe file di rondini appollaiate sui "fili della luce", felici e cinguettanti; un tempo, soprattutto nella seconda metà di agosto, si riunivano in numerosi gruppi, forse per preparare il piano per il rientro in Africa. Poi in primavera il ritorno nel medesimo luogo, a ristrutturare il vecchio nido. Ricordo, nei primi anni '70, una rondine bianca  (fenomeno di albinismo che immagino raro: non ne ho viste altre); si fece notare per tutta l'estate, nidificò in un'abitazione di Porcen e tornò anche l'anno successivo (qui però la vidi per un breve periodo).  Raramente le rondini si posano sui rami degli alberi; in montagna però mancano i fili delle condutture elettriche: il peccio con rondini dell'immagine qui sopra è poche centinaia di metri sopra il Rifugio Bocchette, nell'omonima distesa di praterie sotto il M. Grappa.

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