NOMI dei LUOGHI vicini al paese
Toponimi relativi alla zona nell'immediata periferia del paese, costituita in prevalenza da prati e campi. Anche i "cortili" dentro il paese: in questo caso si tratta in prevalenza dei "soranòmi" di gruppi di famiglie residenti nel "cortile".
I luoghi sono visibili nella
mappa in cui sono indicati i nomi corrispondenti. Per ciascuno è
data la localizzazione, come arrivarci e si fornisce il collegamento a un'immagine.
La zona alla fine del lungo
rettilineo oltre la periferia Est (Loèra)
di Porcen, sulla comunale per Tomo. Sul confine col Comune di Feltre, a
sinistra, la croce da cui prende nome il luogo.
A sud del paese: punto in cui la continuazione
a destra, in salita, de "La Vila"
si biforca, 100m oltre l'ultima casa: a destra via pianeggiante verso
Saéri; continuando dritti in salita si va verso Costesèle.
Questo termine potrebbe rientrare tra gli zootoponimi
(nomi derivanti da animali). Quest’ultimi sono toponimi che derivano
da nomi di animali, sono assai utili per la conoscenza della forma e
dell’ambiente naturale [Marcato 2009].
‘Al Gal’ potrebbe alludere alla presenza di galli nella zona.
Una "fascia" attualmente coltivata a viti, a monte della strada per il Col, a destra dopo le ultime case.
Geotoponimo, descrive la forma del terreno
Nome del nucleo di cinque case e
terreni vicini, a Ovest (poco meno di 1km dal centro). La strada
per Bàutole incrocia la comunale di fronte alla prima abitazione
di Porcen, per chi arriva da
Rasai.
A meno di 1km dal paese, sulla destra della strada che porta al Tomatico;
evidente la
costruzione in cima a ripido pendìo, al limite di un bosco con
larici. Spesso case e casere annesse a un fondo, usate anche come stalla,
fienile, legnaia... erano situate (come quella del Bosch de la Fior) nella
parte alta del fondo: questo perché era meno faticoso portare in alto il
fieno ricavato dal fondo, piuttosto che il letame necessario a coltivarlo.
Questo termine potrebbe essere un fitotoponimo. I
fitotoponimi sono nomi di luoghi che traggono origine dalla fitonimia e
possono essere significativi documenti relativi alla flora di un territorio
che per ragioni climatiche o altro nel tempo sono cambiate [Marcato 2009].
In questa zona
infatti si riscontra la presenza di un bosco di larici.
E' il torrentello (ora regimentato e intombato nell'attraversamento del
paese) che passa per il centro, provenendo da un vallone che in occasione di
piogge torrenziali scarica una notevole quantità d'acqua. Nell'alluvione del
1966 coprì di detriti parte del paese.
Il termine rientrerebbe nella categoria degli idrotoponimi.
L’idrotoponimo è il nome proprio di un corso d’acqua. Si tratta di nomi di
difficile interpretazione etimologica. A questo proposito risulta
significativo riportare le parole del linguista Rohlfs [1960] “ Mysteria
sunt et mysteria permanebant”.
Zona prativa ampia e pianeggiante nel settore orientale del Col de Porfhèn; vi si accede
dalla strada che, alla Loèra, si stacca dalla comunale sulla sinistra per
chi arriva dal centro; dopo una ventina di metri ancora a sinistra, in
salita.
Zona pianeggiante del Col, cui seguono ripidi
gradoni a
monte della strada
comunale per Rasai.
Il termine potrebbe rientrare nella categoria della geotoponomastica,
perché descrive la forma del terreno, in questo caso un ripido pendio (‘Cala’=
che scende).
Prati immediatamente a Ovest del paese, tra centro e
ValDeSìr; ora,
nella parte settentrionale prossima alla strada comunale, ci sono case recenti.
Questo termine potrebbe rientrare nella categoria dell’agrotoponomastica,
in quanto presenta la formazione con ‘Camp’.
‘Cesura’ potrebbe
essere un elemento che riflette l’antropizzazione di un territorio, come la
presenza di edifici che circondano il campo.
Ampie
praterie nel versante Nord del Col, oltre Buriéden. Vi si arriva
prendendo, alla Loèra, la stessa strada di Buriéden, continuando però dritti
sulla vecchia via che portava alla tenuta dei
Gaggia, oggi azienda Villabruna; la strada si trasforma in sentiero e volge
a sinistra in corrispondenza di una insellatura sulla collina, nella zona detta
le Osùre.
Il termine potrebbe rientrare nella categoria dell’agrotoponomastica,
in cui solitamente fanno parte formazioni del tipo: Prato, Campo.
In questo caso il
toponimo è stato assegnato per indicare una zona pianeggiante.
Località sulle prime pendici del Tomatico, con
due abitazioni
riadattate. Vi si arriva dalla strada per il Tomatico, voltando a sinistra
all'altezza di una vasca per acquedotto (ben evidente sul prato a destra
per chi sale).
Zona boscosa a monte di
Carapàut, a occidente dei Ronch. Strano
dosso lungo un centinaio di metri, perpendicolare alle ripide pendici
del M. Tèla, limitato ad Ovest e a Est dal Boràl de Tèla e dalla
Val de Tina.
Si tratta di uno zootoponimo. Il termine ‘Ou’ viene utilizzato in
dialetto per designare il lupo. Con ogni probabilità nella zona si
aggiravano dei lupi e questo avrebbe portato alla formazione del
toponimo.
Collocata lungo la strada che porta in Campiàt, la zona detta Cornère è
caratterizzata da terreno ondulato con collinette da cui, in occasione di piogge
torrenziali, scendono ruscelli ad alimentare il "lago" che si forma a La Bùsa;
tra la vegetazione che limita i sentieri e si diffonde sui muri anche dei
cornioli.
Si tratterebbe di un fitotoponimo, anche se è un’ipotesi da verificare.
Il termine potrebbe derivare da corniole ( frutto di piccole dimensioni e di
colore rosso) che cresce in questa zone. In dialetto corniole viene indicato con
il termine ‘cornole’. ‘Cornole’ (frutto di piccole dimensioni e di colore rosso)
> Cornère.
Qui di seguito viene riportata una breve spiegazione,
presa da www.agraria.org.
Corniolo - Cornus mas L.
Corniolo appartiene alla
Famiglia delle Cornaceae.
Specie originaria dell'Europa meridionale fino al mar Nero. In Italia manca
soltanto nelle isole.
Alberello alto dai due ai sei metri (eccezionalmente fino a 8 m), con la
vecchia scorza grigio giallastra che si stacca in piccole scaglie ocracee o
bruno ruggine soprattutto alla base del fusto. Le foglie sono lunghe 4-10
cm, opposte, picciolate, ovali ed ellettiche acuminate in cima, decidue, con
nervature convergenti verso la punta. I fiori precedono la fogliazione, sono
gialli e molto piccoli e raggiungono le dimensioni di 4-5 mm. Sono a sepali
separati, riuniti in ombrelle sessili circondate da 4 brattee in croce.
Frutti (drupe) rosso vivo, che diventano piu' scuri a maturazione, lunghi
quasi 2 cm.
Alla fine de La Vìla si prende la strada a destra, e Al Gal
si prosegue dritto in lieve salita. A 1km circa dal centro, si arriva alle
Costesèle, con grande
casa sulla sommità spianata di una
collina morenica.
Questo termine potrebbe rientrare nella categoria della geotoponomastica,
perché descrive la forma e le caratteristiche del territorio.
da Pèca e da Jùsti
Prati con casa a
meno di un chilometro dal paese, lungo
la strada che, staccandosi a sinistra sulla Vìla passa per il
"quartiere I Tòn", costeggia il canale
con vasca di decantazione del Brén e sale a Est verso i Ronch. Poco più in
alto altra casa: da Jùsti (Giusti).
Si tratta in questo caso di un antroponimo. Colui che sta all'origine di di
un toponimo può essere un fondatore o un possessore originario o qualcuno
che ha usufruito del luogo a qualsiasi titolo. i toponimi derivati dall'antroponimia
sono particolarmente frequenti nella micro toponomastica dove alludono al
proprietario o a chi fa uso di un bosco, un appezzamento di terreno, un
prato ecc. [Marcato 2009 p. 169]
Nome della zona a Ovest dei Pradèi, a monte della strada per Costesèle. Probabilmente uno zootoponimo, derivato da fhéa, la pecora. Quindi zona frequentata da pecore.
A Est dei Pradèi, a
monte della strada che dai
Tòn porta da Pèca e da Giusti
Potrebbe essere un geotoponimo, perché i termini descrivono il terreno
circostante. Perόn
= masso, pietra.
Strada per il Tomàtico: all'altezza dell'evidente deposito d'acqua si stacca,
a sinistra, la strada per Carapàut: il terreno a monte di questa,
limitato dalla strada del Tomatico, è denominato
Rivόn:
si estende in alto fino alla strada. Alcune case e casere sono state riadattate. In
basso l'antica casèra de Serafhìn è trasformata in
graziosa villetta di
montagna.
Più in alto la zona ripida (un tempo il prato innevato -el
Rivón- diventava una discesa per
sciatori temerari) finisce su una spianata ancora
curata a prato.
Questo termine potrebbe rientrare nella categoria della
geotoponomastica, perché descrive la forma e le caratteristiche del
territorio.
Prima dell'alluvione del 1966 la
strada che, alla Loèra,
si stacca a destra e porta anche ai
Ronchedèi, ospitava pure le acque
che, in occasione di precipitazioni violente, scendevano da un vallone che punta
al Piff, trascinando grandi quantità di ghiaia e brecciame. Nel 1966 la
strada fu distrutta e i prati circostanti riempiti dai detriti. In seguito il
corso d'acqua fu arginato in un canale in alto e intombato a valle di un
vascone
di decantazione, la strada sistemata e asfaltata: essa emerge dai
terreni a lato, perché i detriti furono utilizzati per realizzarne il fondo. La
zona adiacente è ancor oggi chiamata Càrpen. La
Grava dei Càrpen
aveva anche un altro nome:
La Seràda
(=La Chiusa); Galileo mi ha spiegato che in corrispondenza dell'attuale
attraversamento del canale (a monte della vasca) esisteva una deviazione del
vallone, realizzata con tronchi che ne chiudevano lo sbocco naturale.
Potrebbe essere un fitotoponimo perché "carpen" si riferisce al tipo di
vegetazione che solitamente cresce in quella zona. Tuttavia si tratterebbe anche
di un geotoponimo perché 'grava' allude alla forma del terreno.
Prati a oriente de I Pradèi, ma più in alto
Si tratta di un fitotoponimo, perché il nome del luogo si spiega dalla presenza di ceppi di alberi, (la parte interrata tra fusto e radici). I fhocc (o le fhocche)= ceppi d’alberi.
E' il corso d'acqua, perenne, che trae origine dalla sorgente del
Casèl. Un
tempo frequentato da numerosa popolazione di gamberi, ha visto avanzare
rapidamente il degrado della zona attraversata: un tempo l'acqua veniva
utilizzata per irrigare i terreni adiacenti (Cesùra) il corso
d'acqua, che quindi producevano
precoce e abbondante foraggio
senza risentire della siccità, mentre oggi una boscaglia con piante di scarso
valore (pioppo tremolo, ontano,...) ha conquistato tutta la
zona.
Zona compresa tra I Rich e la strada per Bàutole (nel tratto
mediano della strada).
Questo termine
potrebbe rientrare nella categoria della geotoponomastica, perché
descrive le caratteristiche del territorio. In dialetto ‘troi’ indica un
sentiero.
Depressione alla base di Cornère e Pradecòi,
limitata dal rettilineo della comunale per Tomo, e oltre presso la cabina,
sulla sinistra della strada: in occasione di forti e
prolungate piogge l'acqua riempie le depressioni generando fino a tre
laghetti.
Si tratta di un geotoponimo, perché riprende le caratteristiche e la forma
del terreno.
Prati adiacenti il ruscello che ha le sorgenti sulla strada per Rubìn,
fino alla strada di Saéri; più in
basso il nome cambia in Valderàufhe.
Anche in questo caso un geotoponimo.
Si trova dopo
la sorgente de
Le Fhontanèle, a monte della strada per il Tomatico, e a Ovest
della parte più alta del Rivόn.
Località in cui sgorga la sorgente che fino agli anni '50
alimentava, grazie a una condotta, una fontana utilizzata come abbeveratoio dalla parte più alta
del paese (era nella parte alta del
Giro de
La Vila, ove ora è rimasta una
piazzola).
La cisterna è ancora presente e con acqua accanto alla strada per il Tomatico,
in corrispondenza dell'accesso al Bosch de la Fior.
Questo termine potrebbe rientrare all’interno della categoria degli
idrotoponimi. Il nome del luogo richiamerebbe infatti la presenza di
fontane.
In questa località, relativamente lontana dal paese,
parecchi terreni erano posseduti da cittadini di Porcen: oltre lo Stizzόn
nei pressi della Peschiera; ci fu poi la trasformazione nella zona industriale
della Peschiera. Per
lavorare i campi dovevano scendere, in bicicletta, quasi in fondo alle
Montegge e attraversare il torrente, quand'era in secca; a piedi, invece,
un'ora di strada (salita in Campiàt e poi discesa dietro El Col per
attraversare le Montegge) prima di cominciare il lavoro!
Questo termine potrebbe essere collocato nella categoria degli
zootoponimi. In questa zona con ogni probabilità ci sono dei grilli o
animali simili.
La sella in cui la stradina valica El Còl, dopo i Pra de Còi e prima di Campiàt, vien chiamata le Sùre. Nella aratura di un campo è stato estratto un macigno in arenaria glauconitica, zeppo di fossili, spinto dal ghiacciaio che l'aveva strappato tra Belluno e Sedico.
Periferia
Est del paese: qui la
strada per Tomo, in lieve salita fin da
Rasai, scende lievemente e poi, quasi pianeggiante, descrive un bel rettilineo
fino ala Crόss. In tempi lontani luogo
di lupi, o dove essi erano catturati: quindi uno zootoponimo.
Bel prato nell'immediata periferia Sud Ovest di Porcen,
sulla destra salendo della strada
per Costesèle e Saéri, prima del
Gal.
Questo toponimo potrebbe derivare da alloro (latino laurus). Ad esempio
la località di Lorèo (provincia di Rovigo) ha questa origine. Si tratterebbe in
questo caso di un fitotoponimo.
Terreni compresi tra la strada per Saéri, oltre la Val de Sìr,
e quella per Costesèle.
Il termine rientra nella categoria dei fitotoponimi. In dialetto
‘noghera’ indica la pianta del noce che potrebbe essere presente in questa zona.
Le Padoàne
Ampia zona prativa a Ovest del paese, oltre la Val de Sìr.
Si tratterebbe di un etnico. L’etnico è un aggettivo che può essere usato
anche come nome e che esprime l’appartenenza a una nazione, una razza, una
regione, una città; nell’uso comune significa ‘proprio di una comunità, di un
popolo, di una razza’[Marcato 2009].
Da un nome di luogo deriva l’etnico, solitamente
attraverso suffissazione, che esprime la relazione con il dato luogo: Padova > Padoàne.
Probabilmente in questa zona si era insediato un gruppo
di persone provenienti da Padova, magari villeggianti. Si tratta di ipotesi
da verificare.
Si segue lo stesso percorso per Campiàt;
praterie dolcemente
ondulate, a monte delle Cornère e prima di scollinare arrivando in Campiàt.
Questo termine, come molti altri, rientra nella categoria dell’agrotoponomastica.
Infatti presenta la tipica formazione con ‘prato’.
Ripidi prati alle falde del Col, a ovest del Pra de
Vescovo.
Agrotoponimo, perché presenta la struttura con 'pra'.
Ampia zona
immediatamente a sud del paese, ai lati della strada per il Tomatico; in
prevalenza prati e qualche campo, con pendenza del terreno che va gradualmente
aumentando man mano che ci si avvicina alle propaggini del monte.
Termine che rientra nella categoria dell’agrotoponomastica,
presenta infatti la formazione con ‘prato’.
Situato a monte della strada per Le Costeséle, prima del bivio con la via che porta da Rubìn. Una zona omonima è posta sopra i Fhócc, sul costone a Est della Val de Tina.
Si tratterebbe di un toponimo che deriva dall'antroponimia perché allude al proprietario o a chi fa uso di un bosco. Ipotesi: il proprietario utilizza il terreno circostante e crea un nome “Stàul”.
Località non estesa, sulle pendici del Col,
immediatamente a valle della strada che sale dal piazzale della chiesa.
Potrebbe trattarsi di un agro toponimo, perché presenta la struttura con ‘pra’.In
questo caso il possessore potrebbe essere un vescovo, anche se per avere una
conferma certa si dovrebbero consultare dei documenti d’archivio.
Sistema di colline moreniche,
continuazione a N-W della collina delle
Costesèle. Le prime propaggini, nel versante Nord, immediatamente sopra
Bàutole.
Si tratterebbe di un fitotoponimo. Nella zona si riscontrerebbero
infatti dei rovi. ‘Roe’ (dialetto di rovi) > Roàte (toponimo).
Località boscosa a monte dei Ronchedèi
Il termine potrebbe derivare da 'ronco'; 'luogo disboscato', 'terreno
coltivato', 'pascolo'.
Nucleo di abitazioni
addossate alle prime falde del Tomatico,
a Sud Est. Vi si accede dalla Loèra, salendo a destra, per chi viene dal
paese. Una cinquantina d'anni fa vi risiedevano cinque/sei famiglie.
Questo termine potrebbe derivare da ‘ronco’; ‘luogo disboscato’, ‘terreno
coltivato’, ‘pascolo’. E’ un tipo toponomastico molto frequente, specie
nell’Italia settentrionale.
Rientra nella
categoria della toponomastica e ambiente antropizzato.
Due
case, un tempo (inizi XX secolo) abitate. Quasi in fondo
alla strada delle Costesèle, proseguire dritti in ripida salita anziché
attraversare il ruscello; si incontra anche una fonte con sorgente perenne (Canalét
de Rubìn).
Antroponimo come dai Pèca e Justi.
Lunga casa a 800 m dal centro di Porcen. Si percorre la strada
che continua La Vila a destra e, giunti al Gal, si prende la
strada pianeggiante sulla destra. Altri 500 m con lievi pendenze, attraverso
Noghèra bona e la Val, e si arriva alla
località.
Situata leggermente
più in basso e ad Est dei Ronchedèi.
Sulla strada per la suddetta località, si gira a sinistra e si prosegue in
piano oltre il ponticello sul canale artificiale della Grava dei Carpen. E' la
patria di Galileo.
Potrebbe essere anche in questo caso uno zootoponimo. Probabilmente nella
zona c'erano molte pecore.
Località tra Bàutole e Le Padoàne, al di sotto de La Val.
Corso d'acqua, per lo più asciutto, ma
impetuoso in caso di grandi piogge. Ha
origine a monte de Le Fhontanèle, sul Boràl de Tèla, e raccoglie anche le acque
della sorgente che un tempo alimentava una grande fontana all'incrocio della
Vìla con la via che sale dal Piafhòl. E' il principale affluente dei Rich.
Potrebbe essere uno zootoponimo:
gir=ghiro.