INCHIESTA
Al fine di migliorare la resa del proprio lavoro, un insegnante dovrebbe conoscere bene
gli allievi delle classi in cui lavora, cercando anche di adeguarsi al loro modo
di "sentire" l'insegnamento. E' evidente infatti che se il professore procede
seguendo uno schema rigido, nel quale la sua "scala di valori" è lontana o
addirittura in netto contrasto con quella degli studenti, le incomprensioni
porteranno sicuramente a una minor efficacia della sua azione, talvolta perfino
a uno scontro aperto tra le due controparti, estremamente dannoso sotto ogni
punto di vista.
Desideroso di conoscere la corrispondenza tra la "scala di valori" degli
studenti e la mia, ho proposto alle classi in cui insegnavo (anni '90) di
descrivere con sincerità le caratteristiche ritenute positive e quelle negative
per un professore, anche per conseguire una maggior efficacia nella qualità del
mio lavoro. Nonostante la richiesta di fare riferimento a un numero massimo di
quattro fattori, positivi e negativi, per semplificare l'interpretazione dei
dati e il confronto tra le classi, due di queste hanno riportato un numero di
fattori ben superiore, ritenendo limitativo escludere degli elementi
considerati, a ragione, di fondamentale importanza. Riporto sotto il risultato
della interessante (secondo me) ricerca, con le risposte delle quattro classi.
Tra i "valori" più ricorrenti, considerati dai ragazzi
fattore positivo, non sono mancate delle sorprese: ad esempio la fondamentale
importanza attribuita all'imparzialità nel giudizio (=nel
voto), alla pazienza,
alla capacità di sapersi rapportare con gli studenti in maniera amichevole e
confidenziale piuttosto che distaccata e rigida.